Nell'epoca che ci ha immediatamente preceduto, le tradizioni
riferentesi al Graal hanno destato principalmente due specie di interesse.
E' stato, innanzitutto, un interesse fra il letterario e lo
spiritualista, fra il romantico e il mistico, con tinte prevalentemente
cristianeggianti. Qui più che un diretto, serio contatto con le fonti della
leggenda, ha agito ciò che essa, in assunzioni in larga misura deformatici e
arbitrarie, ha fatto conoscere il pathos musicale del Parsifal di Riccardo
Wagner.
In secondo luogo, si è avuta una lunga serie di studi
accademici sul Graal, ove è entrato in funzione il disanimato meccanismo
critico, analitico e comparativo di ricerca di fonti, esame dei testi,
accertamento di cronologie e di influenze empiriche, proprio al metodo che ai
nostri giorni si è convenuto di chiamare "scientifico".
All'uno come all'altro di questi modi di considerazione
l'essenza del Graal sfugge del tutto. Il Graal non ha a che fare né con le divagazioni mistiche degli uni, né
con le anatomie erudite degli altri. Il Graal ha un contenuto vivo, un
"mistero" che a tutt'oggi può dirsi in larga misura ignorato. Solo dal punto di
vista di una disciplina che sappia cogliere la realtà di ciò che si nasconde
dietro a simboli e a miti primordiali e, poi, da quello di una metafisica della
storia esso può essere colto secondo il suo significato più vero e profondo.
Ciò è da chiarire come segue.
Isolando i testi che propriamente si riferiscono al Graal,
essi nel complesso ci presentano la ripetizione di alcuni pochi temi
essenziali, espressi mediante il simbolismo di figure e gesta cavalleresche.
Si tratta essenzialmente del tema di un centro misterioso,
del tema di una ricerca di una prova e di una conquista spirituale, del tema di
una successione o restaurazione regale che talvolta assume anche il carattere
di un'azione risanatrice e vendicatrice. Parsifal, galvano, Galaad, Ogiero,
Lancillotto, Peredur, ecc., in essenza non son che nomi vari per un unico tipo;
così come figure equivalenti, modulazioni varie di uno stesso motivo sono re
Arthur, Giuseppe di Arimatea, il prete Gianni, il Re Pescatore, ecc., e di
nuovo immagini che si equivalgono sono quelle dei vari castelli misteriosi,
delle varie isole, dei vari regni, delle varie contrade inaccessibili e
avventurose che nei racconti ci sfilano dinanzi in una serie, che se per un
lato crea un'atmosfera strana surrealistica, dall'altro spesso finisce col
divenire monotona. Abbiamo già accennato che tutto ciò anzitutto ha, o è
suscettibile ad avere, un carattere di "mistero" in senso proprio, cioè iniziatici.
Ma nella forma specifica secondo cui tutto ciò venne espresso nel ciclo del
graal noi dobbiamo riconoscere il punto in cui una realtà superstorica, per
così dire, fece forza sulla storia, associando nel modo più stretto i simboli
dell'anzidetto "mistero" alla sensazione confusa, ma viva, che la realizzazione
effettiva di esso s'imponeva per la soluzione della crisi spirituale e
temporale di tutta un'epoca, e cioè della civiltà ecumenico-imperiale medievale
in genere.
E' da questa precisa situazione che il ciclo del Graal prese forma e vita. L'evocazione di motivi primordiali e superstorici s'incontro col
moto ascendente di una tradizione storica in un punto d'equilibrio, intorno al
quale in un breve periodo si precipitò e si cristallizzò una materia di natura
e provenienza assa varie, unificata dalla sua suscettibilità a servir d'espressione
ad un comune motivo. Così noi dobbiamo partire dall'idea di una fondamentale
unità interna dei vari testi, con le varie figure, i vari simboli e le varie
avventure ad essi proprie, e dobbiamo scoprire la capacità latente dell'un
testo ad integrare o continuare l'altro, fino alla completa precisazione di
alcuni temi fondamentali. Riportare, di là da ciò, tali temi ai loro
significati universali intertradizionali e ad una metafisica complessiva della
storia, significherebbe però ripetere quello che abbiamo già esposto in un'altra
opera.
Qui dovremo dunque limitarci a dare sotto forma di enunciato i punti di
riferimento più indispensabili per poter veramente comprendere il senso,
simultaneamente storico e superstorico, del mistero del Graal.
Il Mistero del Graal
Julius Evola
Edizizioni Mediteranee