La spada a due mani viene comunemente considerata come l'arma simbolo dello scontro cavalleresco medievale. Non è considerata solo
come un arma atta alla difesa od all'offesa, ma è anche un simbolo che rappresenta davanti alla comunità colui che è disposto a mettere
in gioco la sua vita per difendere i deboli, per la giustizia, l'onore, l'ordine ecc.
Abbiamo una suddivisione nata da anni di studio da Ewart Oakeshott che si è occupato di spade medievali, ma esiste anche un'indicazione
data da Filippo Vadi nell'Arte Cavalleresca del Combattimento (1487). L'altezza totale della spada a due mani deve corrispondere a quella del
suo utilizzatore considerando la misura da terra fino all'ascella. La forma migliore del pomo è quella tonda che permette una facile impugnatura
e non impedisce lo schermitore nelle prese.
L'impugnatura è alta una spanna e l'elso deve essere pari alla lunghezza totale del pomo con il manico.
Generalmente, la sezione più vicina all'impugnatura è più spessa mentre le parti terminali sono piatte ed affilate. Il bilanciamento sulla lama è a
quattro dita ed un sommesso che corrispondono a quattro dita con il pollice aperto.
Oggi, le spade vengono prodotte industrialmente od artigianalmente con una lunghezza totale di circa 1300 - 1400 mm,
una lama di circa 1030 - 1050 mm, un manico da 230 - 240 mm, una larghezza della guardia tra i 300 e i 320 mm.
Il peso è variabile da 1800 g a 2000 g.
Il Fiore nell'illustrare le guardie e le tecniche di spada a due mani, indica che ogni guardia che presenta la spada a destra od a sinistra,
può essere utilizzata per contrastare la stessa guardia assunta dall'avversario. L'unica eccezione è data dalle guardie centrali
che sono utilizzate per colpire di punta e la contrapposizione può risultare pericolosa.
Il passeggio è ridotto al "passo intero" in avanti ed indietro ed al "mezzo passo" nelle due direzioni.
Il passaggio da una guardia all'altra avviene prevalentemente in tre modi: rimanendo fermi ma cambiando guardia e ruotando di 180° -
avanzando od indietreggiando di un passo e cambiando guardia - quando un piede resta fermo ma ruota e l'altro gira intorno anche di 180°.
L'affondo deve avvenire senza esporre troppo il proprio corpo ai colpi avversari rientrando velocemente nella posizione di partenza.